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giovedì 26 aprile 2012

OS X Mail e la PEC (Posta elettronica certificata)

OS X Mail è perfettamente in grado di gestire una casella di posta PEC e, a differenza di altri software dedicati alla posta elettronica, offre particolari funzioni assai apprezzabili nel contesto della gestione di una casella di posta elettronica certificata.
Infatti, dopo la "dipartita" della CPEPCT, l'odierna PEC altro non è che un'ordinaria casella di posta elettronica con caratteristiche particolari (le ricevute) e, purtroppo, del pari aperta tanto al pericolo di ricevere messaggi indesiderati, ovvero il c.d. "spam", quanto di "saturarsi", esaurendo lo spazio a disposizione.  


La vecchia CPEPCT e la nuova PEC: gli obblighi del gestore e del professionista

Con la "vecchia" CPEPCT il problema dello spam non si poneva minimamente poiché la casella funzionava esclusivamente all'interno del dominio Giustizia (la R.U.G. - Rete Unica della Giustizia) e l'account non poteva ricevere comunicazioni da altri indirizzi esterni. Con la PEC le cose cambiano (in peggio) ed è opportuno soffermarsi sugli obblighi previsti tanto in capo al soggetto gestore/fornitore della PEC quanto in capo al titolare dell'account, ovvero il professionista abilitato esterno. Al riguardo, l'art. 20, n.1 del D.M. 44/2011 ha stabilito che:
1. Il gestore di posta elettronica certificata del soggetto abilitato esterno, fermi restando gli obblighi previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n.68 e dal decreto ministeriale 2 novembre 2005, recante «Regole tecniche per la formazione, la trasmissione e la validazione, anche temporale, della posta elettronica certificata», e' tenuto ad adottare software antispam idoneo a prevenire la trasmissione di messaggi di posta elettronica indesiderati.
Se, quindi, al gestore è fatto obbligo di fare il possibile e di dotarsi degli strumenti necessari ad evitare che la nostra casella PEC si riempia di messaggi indesiderati, assai più numerosi sono gli obblighi posti in capo al professionista, soggetto abilitato esterno. Al riguardo, l'art. 20 del citato Decreto, ai numeri 2, 3, 4 e 5 ha stabilito che:
2. Il soggetto abilitato esterno e' tenuto a dotare il terminale informatico utilizzato di software idoneo a verificare l'assenza di virus informatici per ogni messaggio in arrivo e in partenza e di software antispam idoneo a prevenire la trasmissione di messaggi di posta elettronica indesiderati.
3. Il soggetto abilitato esterno e' tenuto a conservare, con ogni mezzo idoneo, le ricevute di avvenuta consegna dei messaggi trasmessi al dominio giustizia.
4. La casella di posta elettronica certificata deve disporre di uno spazio disco minimo definito nelle specifiche tecniche di cui all'articolo 34
(ovvero 1 GB, n.d.r.).
5. Il soggetto abilitato esterno e' tenuto a dotarsi di servizio automatico di avviso dell'imminente saturazione della propria casella di posta elettronica certificata e a verificare la effettiva disponibilità dello spazio disco a disposizione.
Come si evince dai passaggi che ho sottolineato, gli obblighi non sono né pochi né di semplice ottemperanza. Come se ciò non bastasse, considerate che l'account PEC viene spesso fornito con protocollo IMAP, ovvero in una modalità tale che una copia dei messaggi resti sempre e comunque sul server, per consentire una consultazione e sincronizzazione della posta da più dispositivi (come iPad e iPhone), esponendo così l'account al rischio di vedere esaurito in breve tempo lo spazio disponibile ad insaputa dell'utente.

OS X Mail offre funzioni comode ed efficaci per ovviare alle suesposte criticità.

I vantaggi di OS X Mail con la PEC

1)-Virus. Anzitutto, quanto al problema dei virus tramite email, l'unico inconveniente per l'utente Mac è quello di fungere da involontario "untore" di altrui PC-Windows. Se proprio vogliamo essere scrupolosi, possiamo installare l'ottimo VirusBarrier Express oppure l'arcinoto ClamXav. Personalmente, non uso nessuno dei due e non ho mai avuto alcun problema.

2)-Conservazione delle ricevute. Quanto alla conservazione delle ricevute della PEC, anche in vista di una loro produzione nel giudizio, le soluzioni possono essere diverse: potete archiviare messaggi e ricevute in un programma gestionale per lo studio come Easylex, oppure potete lasciarle in OS X Mail e affidarvi a Time Machine che, fra l'altro, fa il backup sia dei messaggi sia degli account. Infine, immagino già la domanda: no, non vale stamparle e inserirle nel fascicolo di studio, almeno non ai sensi del C.A.D. :-)

3)-Verifica dello spazio disponibile. Infine, quanto agli obblighi di verificare la saturazione della casella PEC e l'effettiva disponibilità di spazio, OS X Mail incorpora funzioni molto avanzate. Infatti, se selezionate "Finestra - > Stato Connessione" e "Finestra -> Attività" potete anzitutto verificare la regolarità del servizio, come mostrato nell'immagine sottostante presa dalla mia scrivania (la mia PEC è con Namirial):

Stato della connessione alla casella PEC

Se, invece, ci spostiamo sull'elenco delle caselle di posta a sinistra, facciamo click con il destro e selezioniamo "Ottieni informazioni account", visualizziamo immediatamente lo spazio totale disponibile nella casella e lo spazio occupato dai messaggi. Nel mio caso ci sono soltanto 16 messaggi in entrata ed 8 in uscita, per uno spazio occupato pari a 47,5 MB sul totale di 1 GB, come vedete qui sotto:

Verifica dello spazio disponibile nella PEC

Riflessioni conclusive

OS X Mail presenta innegabili vantaggi per il professionista nell'utilizzo quotidiano della PEC, offrendo funzionalità semplici ed utili già incorporate nell'applicativo, senza la necessità di acquistare ulteriore software. Un motivo in più, fa i molti, per scegliere Apple nell'ambiente di lavoro, casomai avviando lo "switch" di tutto lo studio.


1 commento:

  1. Un piccolo neo di Mail: quando si stampa il messaggio di posta elettronica certificata il simbolo che lo contraddistingue (una specie di sigillo in ceralacca stilizzato) non viene correttamente visualizzato.

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