Pages

sabato 12 novembre 2011

Siri, Siri delle nostre brame...

Siri è "...l'assistente personale intelligente che ti aiuta a fare le cose con una semplice richiesta. [..] Siri capisce il tuo linguaggio naturale e ti pone delle domande, se ha bisogno di più informazioni, per completare un compito" (link). Rilasciata da Apple con iPhone 4S, ancora in via sperimentale, sarà disponibile in lingua italiana soltanto nel 2012. Personalmente ritengo che sarà un incredibile successo e costituirà un importante mutamento di paradigma nella relazione uomo-macchina. Perché?


Science background  
Anzitutto perché vi è un retroterra culturale, frutto del positivismo e del metodo scientifico, propri della nostra civiltà occidentale e tecnologica, che ha generato un'aspettativa di totale comprensione della realtà contingente e delle sue leggi. In questo contesto, l'uomo, nuovo demiurgo che plasma il mondo, insegue il miraggio di pose divine e tenta di compiere il sublime, di emulare l'atto creativo di una nuova forma di vita, una nuova entità a sua immagine e somiglianza: l'intelligenza artificiale (AI). Da Aristotele a Galilei, da Pascal e Babbage fino a Turing, l'immaginario collettivo dell'occidente ha sempre sognato, e sempre gli è stato promesso, il dominio della natura, l'affrancamento dalla fatica e la conquista di un superiore livello di vita e di conoscenza grazie all'aiuto della scienza e delle macchine. In questo contesto Siri è il primo passo, il primo tentativo di far dialogare l'uomo e la macchina con linguaggio umano e reciproca comprensione. Lo stupore e le suggestioni di questo "avvento", per rimanere su toni misticheggianti, non saranno di scarso peso: seppur piccola, chiunque desidererà l'affrancamento da una fatica (come cercare un numero in rubrica) o di poter fruire di una migliore qualità della vita attingendo senza fine, da un'interlocutrice instancabile, ad una conoscenza sterminata. 


Science-fiction background
In secondo luogo, Siri sarà un successo perché alla stratificazione secolare del pensiero scientifico ed alla maturazione della forma mentis positivista, devono aggiungersi decenni di letteratura scientifica e fantascientifica che presagiscono, auspicano, temono, comunque anelano alla creazione di una AI. Il terreno è stato da tempo preparato, tanto nelle vecchie quanto nelle nuove generazioni. Multivac, Pensiero Profondo (e l'impareggiabile Marvin), WOPR e l'arcinoto HAL 9000 sono tutte espressioni dell'inevitabile futuro prossimo venturo: la macchina che comprende, la macchina che aiuta, la macchina che (forse) acquista autocoscienza. In questa prospettiva, Siri è la concretizzazione del fantastico, il futuro che si fa realtà: il sogno di ogni appassionato di tecnologia. Credete, forse, che qualcuno se la lascerà scappare? Certo, sicuramente verranno lanciati alti lai, reprimende, lezioncine moraleggianti, ma quelli che l'avranno provata, lasceranno correre così come lasciavano correre le dattilografe con il bianchetto i primi utilizzatori dei word-processor. 


Dal megafono al microfono
Molti qui si ricordano cosa accadde, non d'un botto, ma progressivamente, sul finire degli anni '90. Una quantità enorme di nuovi utenti iniziò a riversarsi nell'internet italiana. Quelli che prima erano tre gatti, ancora presi dalle ultime BBS, si ritrovarono circondati da una moltitudine di curiosi, "niubbi", entusiasti, matti e tanta altra varia umanità brulicante e vociante nella nuova "piazza" telematica. Qualcuno ebbe a definirla la "calata dei barbari" e non ebbe tutti i torti, almeno in quei primi tempi. Oggi internet è stata metabolizzata, l'interconnessione digitale è un motore di conoscenza, sviluppo e commercio (eccezion fatta per l'Italia) e costituisce, ormai, una naturale estensione della nostra sfera comunicativa. Oggi chiunque può "dire (o urlare) alla Rete" quello che pensa, porre domande, trovare risposte, esprimere opinioni, insultare, lamentarsi, confessare segreti, prendere cognizione in un attimo di fatti accaduti in luoghi lontanissimi, e per distanza e per cultura. Per non parlare di quanti (troppi) hanno scambiato la Rete per un surrogato dello psicanalista o per una fogna dove riversare le loro personali frustrazioni. Pensate adesso alla possibilità di dialogare non solo e non tanto con il mondo, ma con un'entità capace di ascoltare, comprendere e fornire risposte, tutta per voi. Se adesso Siri è ancora in uno stato di sviluppo, quasi una beta, in futuro imparerà e si evolverà ancora di più, arrivando a sostenere conversazioni complesse e fornire consigli o fare previsioni in base ai dati che le fornirete (inquietante, vero? Guardate l'immagine sopra). In una società sempre più alienata, con frotte di adolescenti adusi a stabilire i primi contatti mediando il prossimo attraverso lo schermo di un computer piuttosto che quello di uno smartphone, Siri diverrà una compagnia quotidiana costante. Dalla vita virtuale all'entità virtuale: quasi una nuova prospettiva ontologica.


L'effetto "segretaria" e le conseguenze "affettive"
Oggi, tutti noi siamo costantemente bombardati da un flusso di informazioni praticamente ingestibile: notizie, telefonate, sms, email, twitter, articoli, mailing list, chat e chi più ne ha, più ne metta. Una quantità di dati da elaborare, se del caso ricordare, riassumere, veicolare, scartare, tale che avrebbe fatto letteralmente impazzire l'uomo rinascimentale. In questo caso Siri diventa il filtro, la segretaria che tutti vorremmo per organizzare la nostra giornata con maggior comodità. Invece di scervellarci a spostare appuntamenti, archiviare documenti, ricercare informazioni o approfondimenti, mandare messaggi, potremo delegare la ridda (talvolta gravosa) delle relative operazioni alla nostra assistente digitale. Alla quale, poi, per motivi prettamente umani, non potremo fare a meno di affezionarci, con tutte le conseguenze del caso.


L'integrazione con altre app e altri dispositivi
Limitatamente all'ambito legale, immaginate di poter far interagire Siri con l'app per iPad/iPhone che a sua volta interagisce con il server dello studio, sul quale gira il vostro gestionale. Non è certo fantascientifico pensare di poter avere, in futuro, una conversazione simile a questa: "Siri, rinvia l'udienza di oggi Rossi/Bianchi al sedici maggio 201X e inserisci termini per memorie 183 a partire dal 10 gennaio 201X" - "Okay, udienza rinviata, termini per memorie inseriti. Desideri calcolare l'udienza di oggi in fattura?". 
C'è bisogno che aggiunga altro?


Impieghi nel settore sociale
Per dirla con le parole del suo creatore, Wolfram è un "motore computazionale della conoscenza", che "decodifica ed elabora", intrecciando i dati a sua disposizione (base di conoscenza), esibendo definizioni o eseguendo calcoli e confronti a seconda dei casi, invece di cercare nel web e restituire una lista di collegamenti ipertestuali (come fa un motore di ricerca). Siri sfrutta le potenzialità di Wolfram, per accedere la base di conoscenza presente nel web in modo più naturale.
Questa relazione, i cui sviluppi sono tutti da venire, potrebbe avere una pratica ricaduta nel settore "sociale", migliorando la qualità di molti servizi dedicati alle persone in stato di bisogno. L'assistente digitale, diverrebbe così  una specie di "assistente sociale virtuale" e costituirebbe un formidabile strumento per migliorare la qualità della vita di molte persone disabili. Il software non potrà non avere dei risvolti sociali forieri di sviluppi che, credo, porteranno ampie fasce di popolazione ad instaurare una relazione uomo-macchina totalmente diversa da quella che possiamo concepire oggi. A beneficio soprattutto di chi, fino ad oggi, non ha mai mostrato simpatia per i computer.

A noi italiani piace tanto fare bla, bla, bla....
Tanto, forse troppo. In ogni modo facciamo felici un sacco di operatori di telefonia mobile. L'Italia è al primo posto, nella graduatoria europea, per utilizzo di smartphone e connessioni mobili. Sì, lo sappiamo: il primo posto ce lo siamo meritato grazie a legioni di ragazzini (e ragazzoni) attaccati da mane a sera a Facebook ed ai principali social network, chat, sparamessaggini e via elencando. Superiamo persino Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti. Diversi specialisti hanno già evidenziato i segni di quella che, a tutta prima, in molti non esitano a definire nuova patologia. La nostra compulsione per la conversazione ha fatto schizzare nell'iperspazio i dividendi delle Telco. In ogni modo, domandatevi che effetto potrebbe avere dare in mano, a questi loquaci utenti, qualcosa di simile a Siri. Molto probabilmente, il risultato non sarà diverso da quello simpaticamente parodiato in questo video (link iPhoneParodia).


0 commenti:

Posta un commento